VI edizione della “Conferenza dei Borghi più belli del Mediterraneo”, intitolata “Abitare il Paesaggio” a Cisternino

ABITARE IL PAESAGGIO
CISTERNINO, 04 – 07 OTTOBRE 2018

I Paesi bagnati dal Mediterraneo sono accomunati dalla loro storia, fatta da diverse dominazioni nel corso dei secoli, grazie alle quali sono state condivise e scambiate arte, religioni, cultura e tradizioni.

In ognuno di essi si collocano i “Borghi più belli”: paesi con meno di 15.000 abitanti, caratterizzati da un centro storico di pregio architettonico, urbanistico, culturale e paesaggistico, con una naturale vocazione turistica, abitato da non più di 2000 anime.

Gli antichi borghi costruiscono il paesaggio mediterraneo. Veri e propri capisaldi nella geografia del territorio, nodi in un reticolo, frutto del processo di territorializzazione, costituiscono un patrimonio fragile da salvaguardare e valorizzare; un bene innanzitutto paesaggistico, oltre che culturale e storico, da tutelare e promuovere. Tessuti abbandonati, inaccessibili o impraticabili, distrutti da calamità naturali o violentati da interventi non coerenti con il contesto, diventano ferite, troppo spesso irreversibili, nel paesaggio, nella storia e nell’identità dei luoghi.

La VI edizione della “Conferenza dei Borghi più belli del Mediterraneo”, intitolata “Abitare il Paesaggio” – organizzata dal Club dei Borghi più Belli d’Italia, dal Comune di Cisternino e dal Politecnico di Bari – vuole animare un confronto dialettico tra studiosi, progettisti, maestranze ed operatori di settore sulle esigenze dei piccoli centri, abitualmente esclusi dai percorsi turistici tradizionali. Professionisti, cittadini, turisti e stakeholder in ambito storico, artistico, architettonico ed agro-alimentare, attraverso un convegno e una serie di attività – incontri tematici, workshop, proiezioni, mostre, esposizioni, visite guidate -, possono trovare uno spazio in cui confrontarsi, discutere e dare risposte concrete per lo sviluppo e la promozione di politiche di accoglienza, cooperazione internazionale, integrazione sociale e occupazione.

L’obiettivo della Conferenza è quello di individuare strategie e buone pratiche, atte a promuovere azioni di tutela specifiche, rivolte al patrimonio paesaggistico, ambientale, architettonico ed urbano considerato a rischio per incuria, abbandono, catastrofi, trasformazioni territoriali inappropriate, usi ed interventi di conservazione e manutenzione non consoni. L’approccio intersettoriale e multidisciplinare, che si vuole mettere in campo, guarda contemporaneamente alle discipline dell’Architettura, dell’Urbanistica, del Paesaggio, della Storia urbana, del Restauro, della Geografia, dell’Economia, dell’Antropologia.

La Conferenza, che trova nel borgo di Cisternino la sua cornice, è nata nel 2013 per iniziativa del Club dei “Borghi più belli d’Italia”, grazie ad un progetto finalizzato alla costituzione di reti nazionali, tra i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, per favorire processi di acquisizione, condivisione e diffusione di buone pratiche. Proprio per la sua valenza e rilevanza, l’iniziativa ha ricevuto, negli anni scorsi, la Medaglia del Presidente della Repubblica, il patrocinio della Presidenza del Consiglio e del Ministero dello Sviluppo Economico, nonché il sostegno di diversi Enti regionali e nazionali. Solo i piccoli comuni, con una popolazione inferiore a 15.000 residenti ed un nucleo storico di massimo 2000 abitanti, possono candidarsi al riconoscimento de’ “I Borghi più belli” e avviare un processo di valutazione dei caratteri di pregio storico, architettonico, urbanistico, culturale e paesaggistico. Le prime edizioni della Conferenza hanno favorito la divulgazione dei principi ispiratori della rete de’ “I Borghi più belli”, di cui si è discusso con i vertici istituzionali degli Enti aderenti all’iniziativa. Esaurita questa fase, si è reso necessario ampliare la platea degli stakeholder a tutti coloro che, a vario titolo, sono impegnati, in prima linea, in azioni di salvaguardia, valorizzazione e promozione dei piccoli borghi, al fine di evitarne lo spopolamento e l’abbandono; a tutti coloro che credono che la bellezza, l’identità e l’autenticità dei nostri paesaggi siano risorse da preservare, in grado di attivare processi innovativi e virtuosi di sviluppo locale.